Migliorare la qualità collettiva ed individuale della squadra, incrementare la crescita dei giovani e consolidare una posizione di rilievo in serie B.
Ho passato 37 anni dei miei 53 sui campi di Rugby, metà come giocatore e metà come allenatore, ho sempre creduto nei principi e nei valori di questo Sport e ho avuto molte soddisfazioni ma come spesso capita si arriva ad un punto di saturazione, gli impegni professionali e famigliari sembrano pesare più del profumo della vaselina prima di una partita e l’incompetenza di alcuni dirigenti fà il resto.
Così ho pensato che prendere un anno di pausa, poteva essere un ricostituente per lo spirito e per la mente. Aggiornarsi, leggere, vedere partite di alto livello, incontrare gli amici Sud Africani e respirare la loro realtà rugbystica è stata la cura perfetta.
Ora mi trovo qui, nella Mantova che ammiro e dove ho radici famigliari molto profonde, dove il profumo della buona tavola e della qualità della vita si respira nell’aria.
Ho ritrovato i giocatori della promozione in serie B diventati dirigenti ai massimi livelli, nuovi spogliatoi, nuova Club House ma soprattutto un gruppo di giovani giocatori pieni di entusiasmo, assetati di imparare velocemente questo Sport.
La sfida è cominciata e, come sempre, da buon paranoico perfezionista, cerco con tutto me stesso di stimolare il gruppo a migliorarsi e non aver paura di sperimentare.
Stiamo lavorando bene, anche se qualche giocatore non è ancora convinto delle proprie possibilità e non dà tutto quello che potrebbe.
Spero che il pubblico e tutto l’ambiente abbia la pazienza che occorre in un momento di transizione come questo, stiamo traghettando dalla vecchia alla nuova generazione e questo non è sempre indolore.
Mirco Bresciani
Mantova 2006
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